HOMO VACUUS. I VINCITORI DEL CONCORSO – SEZIONE RACCONTO E FOTOGRAFIA GIOVANI: Viola Longo – Guardare stanca

Sdraiato sotto un albero del parco, cerco di focalizzare la mia attenzione sulle parole del poliziotto. Mi dice che non posso stare lì, che mi devo alzare. La mia mente annebbiata coglie le parole ma non riesco a mettere in pratica quello che il poliziotto ormai non mi sta più chiedendo, ma ordinando. Mi dice che sono ubriaco, che sta perdendo la pazienza. Alla fine mi alzo e cerco con lo sguardo un nuovo posto dove potermi riposare. Individuo una panchina e mi ci siedo.

Mi metto ad osservare la gente che passa: uno dei miei passatempi è guardare le persone e cercare di ricostruire la loro storia. Spesso alcune esperienze che hanno vissuto sono visibili anche ad una prima occhiata. Tutti evitano il mio sguardo, nessuno vuole incontrare gli occhi di un barbone.

Ad un certo punto qualcosa cattura la mia attenzione: un uomo sta gridando parole piene di rabbia contro un ragazzo straniero. Gli dice che se ne deve andare, che non ne può più di gente come lui, che deve tornare al suo paese, che gli fa schifo. Lo spintona, gli sputa addosso. Mi chiedo come faccia a trattarlo in questo modo, mancando di rispetto a qualcuno che è come lui, solo più sfortunato. L’uomo se ne va e io mi concentro su un’altra persona.

Una ragazza sta raccogliendo delle cartacce dal prato, gettandole poi in un sacchetto che ha in una mano. Sembra felice e soddisfatta, libera e senza pensieri, concentrata sul suo obiettivo. Sono confuso, in che mondo vivo, quello dell’uomo o quello della ragazza? Perché sono molto diversi, o mi sbaglio? L’uomo moderno può essere molte cose e tutte così diverse tra loro. È libero, libero di scegliere che strada intraprendere, chi diventare, che cosa pensare. Ma questi sono pensieri difficili e io sono stanco, stanco di stare a guardare.


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